Materiali dall'Egitto - Crociera subacquea - Saint John


::Luglio 2009::

Saint John / Crociera Sub

Il pulmino raggiunge il porto di Marsa Alam dall'aeroporto internazionale. Bambini si accalcano curiosi, mentre gli scaricatori trasferiscono le vettovaglie sulle imbarcazioni ormeggiate poco al largo. Non c'é una vera e propria banchina, di conseguenza anche i viaggiatori salgono sui gommoni che li portano a destinazione. Pochi metri d'acqua e si conquista la piattaforma della barca da crociera. E' l'inizio di luglio e il caldo é asfissiante. Poco male. Siamo nel Mar Rosso egiziano, in direzione sud, verso il Sudan.
Dopo aver piazzato l'attrezzatura nell'area diving a poppa, s'inizia una lunga attesa, in previsione dell'arrivo dei funzionari per l'ispezione di controllo. Che importa? Qui non c'è il problema di "come ammazzare il tempo". Non é il momento della noia. Il ragazzo dell'equipaggio é già pronto con il gommone per scorrazzare gli ospiti a fare snorkeling. Il primo impatto con il mare, caldo, trasparente, é di puro piacere. E da quel momento, mentre il sole scintilla sulla superficie dell'acqua, si perde per sempre la cognizione del tempo e dello spazio.
Il benvenuto ai nuovi arrivati é offerto da uno speciale comitato d'accoglienza. All'uscita dalla prima immersione, nel reef antistante Marsa Alam, un gruppo di delfini passa rasente la chiglia della nave, numeroso e giocoso. E' l'indizio più importante di questa crociera e si rivelerà profetico!
A ridosso di Gotha Sharm é inevitabile sperare nell'incontro tanto agognato, e anche temuto. Il carcharhinus longimanus, squalo oceanico dalle punte bianche, é stato avvistato con frequenza in questo sito. Si spinge fino alla superficie e gira intorno alla barca, alla ricerca di qualche rimasuglio di cibo. Considerato tra i più pericolosi per l'uomo, il longimanus va approcciato con estrema cautela e mai ne va alterato in alcun modo il naturale comportamento alimentare. E' un predatore opportunista, curioso e tenace. Il suo nuoto lento é ingannevole: é capace di repentini scatti imprevedibili, se eccitato da movimenti scomposti e accelerati.
La temperatura dell'acqua a luglio é alta. Raggiunge i 30° anche a grandi profondità e gli squali, si sa, rimangono sul fondo in cerca di fresco. Vorrà dire che si avrà un valido motivo per ritornare da queste parti in un altro periodo dell'anno, quando anche le correnti, ora pressoché inesistenti, ne faciliteranno l'apparizione.
Ma non si parla mai degli assenti. Piuttosto, si favoleggia dei presenti.
E allora, si narra dell'emozione di immergersi per venti minuti con i delfini tursiopi ad Abili Gaafar, uno dei punti d'immersione di Saint John, un comprensorio di reef corallini a sud di Berenice, sulla rotta verso il Mar Rosso sudanese. O dello snorkeling con i delfini stenella a Dolphin Reef. Spinti dal vento del nord, arrivano all'improvviso, sbucando dal blu senza preavviso. Si lanciano senza timore al cospetto degli apneisti attoniti e poi spariscono, in una gara senza storia se sono maldestramente inseguiti. E le loro strida sott'acqua sono acute e portatrici di gioia. Insegnano il gioco, a chi l'avesse dimenticato.
A Malahi l'appuntamento é con il grande pesce Napoleone. Si avvicina ai subacquei, vezzoso e volitivo. Si fa accarezzare, un pò ruffiano. Vuole l'uovo o qualcos'altro e non si accontenta. Sta lì, pedante e meraviglioso, ad incantare. La visibilità raggiunge i 30 metri.
Lo spettacolare Shaab Claudio é la summa di questa barriera. Cattedrali di corallo, fondale di enormi brain corals, grotte e canyon irradiati da giochi di luce che li rendono misteriosi e avvolgenti. Nello spicchio di riflessi che inondano un arco sommerso, un'enorme murena nuota in verticale verso l'alto, come un serpente dai riflessi cromati. Ad Omaruk si plana su un fondale colonizzato da enormi anemoni di mare che ondeggiano nella corrente in simbiosi con pesci pagliaccio di tutte le dimensioni. E' come un pavimento d'acqua ricoperto da un tappeto persiano, istoriato dai rossi accesi, dai gialli dorati, dal verde cangiante. Sembra non finire mai. Ad Abili Ali ci si infila nelle spirali di barracuda e ad Abum Sur una tartaruga scende in picchiata per adagiarsi sul fondo circondata da miriadi di pesci blu. Un uovo di ballerina spagnola schiude i suoi petali, come una rosa rossa di mare.
L'imbarcazione fa una sosta per lo snorkeling in prossimità di Hamata, l'isola bianca, nei pressi del Parco Nazionale di Wadi el Gemal. L'acqua dalle tonalità azzurrate, trasparente come vetro di cristallo, lambisce una lunga spiaggia di candida rena finissima. Tra i coralli affioranti, ci si imbatte in uno spaccato di vita quotidiana tra un pesce sentinella ed un gamberetto che scava la tana nel fondo sabbioso. Un esempio di convivenza tra due abitanti del mare che vivono in simbiosi in un rapporto di mutuo soccorso.
Al contrario, a Gamil el Gadir, si assiste allo scontro, senza esclusione di colpi, tra una cernia ed una murena, due predatori che si battono per la conquista del territorio nell'antica lotta per la sopravvivenza. E nel finale, tra scorfani mimetizzati, gruppi di carangidi, pesci coccodrillo nascosti sotto le rocce e un solitario squalo pinna bianca, all'improvviso sbuca un raiforme, ma non é il solito trigone maculato. E' la rara torpedine. Un incontro elettrizzante!
La festa a sorpresa, preparata premurosamente dall'equipaggio, saluta gli ospiti l'ultima sera di permanenza a bordo. I maschi ballano sinuosi sulle note di una sensuale musica araba. E rapiscono l'anima delle femmine.
Sul ponte della barca, all'imbrunire, il sole infuocato s'immerge nel Mar Rosso, rosso dei raggi che l'inondano. Nello stesso istante, dall'altro lato, sorge la luna piena, che si tinge dello stesso colore fiammante. E nessuno capisce più quale dei due sia il luminare del giorno e quale quello della notte.
Magie del Mar Rosso.

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