Il tragitto in pullman dall'aeroporto
internazionale di Jeddah al porto
di Yanbu'al Bahr, la
marina di El Sharm, dura quattro
ore. Finalmente sistemati in cabina, la
crociera subacquea nel Mar Rosso dell'Arabia Saudita prende il largo. La prima tappa é Sha'ab
al Gurush, reef of shark (barriera degli
squali). I siti d'immersione nelle acque di Yanbu
sono identificati da Markers numerati,
tralicci di ferro che si ergono dal mare interrompendone
la superficie dalle mille sfumature di blu cobalto,
turchese, viola. La barca scivola sulle onde silenziosa,
nell'immensità dell'orizzonte che si confonde
con l'azzurro del cielo, senza soluzione di continuità.
I rapaci e i gabbiani si appollaiano sui markers
e scrutano in basso, pronti a ghermire i pesci della
barriera che si ammassano in frenesia alimentare,
a contendersi i resti del pasto gettati in acqua
dall'imbarcazione. Marker 7. Questo primo
assaggio di fondale, colonizzato da coralli intatti,
enormi gorgonie a ventaglio che fluttuano sensuali
nella corrente dolce, maestosi alcionari dai colori
sgargianti, é un tuffo in un Mar Rosso dall'habitat
intatto e ricco di vita pulsante. L'immersione notturna
nel Marker 9 pullula di creature marine
che fanno capolino dalle grotte, piccoli predatori
in cerca di cibo. Una ballerina spagnola
si distende su una roccia corallina, per poi sfoggiare
la sua sinuosa danza ammaliante di un rosso sfavillante.
La navigazione prosegue verso il comprensorio dei
Seven reef, siti mitici come il Marker
39, chiamato in lingua locale Sha'abroor
(sha'ab in arabo significa "reef
affiorante"). In inverno e primavera
questo blocco madreporico é famoso per i
frequenti avvistamenti di pesce pelagico,
in particolare squali martello.
In estate, a causa dell'alta temperatura dell'acqua
(28° - 30° gradi anche a profondità
oltre i 40 metri) e la pressoché totale assenza
di correnti, le probabilità di avvistare
gli squali sono ridotte al lumicino. I predatori
del mare si spingono negli abissi, irraggiungibili.
Ma la fortuna, la dea bendata, all'improvviso può
elargire regali anche ai più scettici, a
quelli che disperano. E così, nel Marker
44, in un'immersione profonda, all'improvviso
appaiono. Squali pinna bianca e uno squalo
grigio risalgono la corrente e regalano
un'apparizione ravvicinata, nuotando maestosi di
fronte a coloro che non si sono arresi! I subacquei
vengono allietati da altre strane sorprese: a ridosso
del Marker 41 le tartarughe
giocano in gruppo di quattro alla volta e nel Marker
13 una di loro si avvicina "minacciosa"
senza retrocedere, con le zampe anteriori aperte,
come a voler attaccare, a voler mordere. Forse difende
il suo territorio o é semplicemente incuriosita
dai colori degli erogatori e delle macchine fotografiche.
Gruppi di barracuda a spirale, tonni, carangidi
e razze puntinate a macchie blu pattugliano
il territorio, padroni assoluti di queste acque
dalla visibilità straordinaria. Ad Abu
Galawa ("reef di sabbia e acqua blu")
i pesci balestra titano lottano
per difendere le loro tane dagli invasori che tentano
di rubare le uova. Grandi murene
fuori tana trovano rifugio nelle insenature delle
rocce impreziosite da rami di corallo nero.
Abu Luca Reef dà asilo alle cernie che attraversano il digradante
fondale sabbioso. Una magnifica bull ray
(pastinaca nera) vi si adagia,
si mimetizza con l'arena e si addormenta!
La visita al relitto semiaffiorante dell'Argonautis,
cargo greco che si appoggia sul cappello del reef
mostrandosi imponente nella sua parte emersa, é
un'affascinante "gita archeologica". Dalle
finestre della sala di comando, il sole tramonta
sul mare che appare come una distesa infinita, inondata
di riflessi splendenti, quasi metallici.
Il Mar Rosso arabo. La barca prosegue nella sua
lenta navigazione, accompagnata dai delfini
lungo le scie spumose prodotte dalla carena. Imbarcazione
solitaria. Qualche raro incontro con i pescatori
locali, che arpionano il pesce con la fiocina.
Sul ponte é scesa la notte. Notte araba.
Il vento torrido obnubila la mente, la incanta,
nel buio dell'assenza di luci artificiali. Dolcemente
cullati dalla risacca, la notte silenziosa s'illumina
soltanto delle stelle del cielo, tremule, brillanti.
Stelle che indicano il cammino.