Materiali dalla Florida


::Dicembre 2012::

Stati Uniti d'America - Florida

Birding Trail

E' strana la Florida. Tutto intorno parla di parchi a tema. Enormi cartelli pubblicitari inducono alla visita delle grandi aree del divertimento che sponsorizzano, a loro volta, ora l'una ora l'altra multinazionale dello svago commerciale. Ma per scovare gli animali selvatici di cui questo stato federale è ricco, come si fa? Si chiede. Bella impresa! Qui bisogna cavarsela da soli, nessuno si prende la briga di insegnare, di indirizzare o semplicemente dare informazioni. Il più delle volte gli americani non le sanno, non sanno niente, inebetiti come sono davanti alla televisione che li attira come delle calamite! Fino a quando qualcuno indica "Birding trail", il sentiero degli uccelli. Girando in macchina s'incappa nella segnaletica con l'effigie di un volatile con le ali spiegate: ecco un birding trail. S'imbocca il sentiero. Tra le costruzioni onnipresenti, le macchie di verde boschivo e i prati sono l'habitat della numerosa e variopinta fauna avicola. Nella Citrus County, area di Crystal River, sul versante sud occidentale della penisola, s'inizia un percorso di scoperta, divertente e inaspettato. E' l'ecoturismo promosso dall'istituzione del Great Florida Birding Trail, che indica l'ingresso alle aree protette. Gli scoiattoli percorrono correndo i tronchi degli alberi, scendono a terra a frugare nell'humus scricchiolante del sottobosco, gli ibis beccano il terreno in cerca di semi e piccoli invertebrati. All'imbrunire due palle scure attraversano il viottolo, forse tartarughe che si dirigono nel ruscello, nel creek, dove nuotano a grandi zampate i cinghiali selvatici, più facilmente identificabili nella penombra. Girando a zonzo si arriva per un caso fortuito nella località chiamata Ozello affacciata sul Golfo del Messico. Impatto panoramico magnifico.

Le sottili strisce di mangrovie si riflettono sull'acqua frastagliata e incorniciano le basse casette a palafitta che si specchiano al crepuscolo sul mare, in un tripudio di scarlatti e rossi accesi. Aironi ed egrette, pellicani e cicogne, gli abitanti degli estuari salmastri si riuniscono a frotte all'ora del tramonto. Dalle cime degli alberi maestosi l'aquila calva americana (bald eagle) domina la vallata. Osserva dall'alto del suo rango di predatore dei cieli il movimento dei comprimari, primus inter pares. Il falco pescatore (osprey) dalla testa bianca e la poiana spallerosse (red-shouldered hawk) la sfidano piazzati su altrettanti tralicci della natura, in una triangolazione rapace pronta a ghermire le stesse prede. Gli urubù dalla testa nera (black volture), saprofagi, divorano a terra la carogna di un visone. E' l'unica possibilità di imbattersi in un esemplare della famiglia dei mustelidi, e non dà troppo lustro alla ricerca. Così per il procione, che appare steso sul selciato, anche lui ormai inerte, investito da un incauto automobilista.
Attraversando la penisola per dirigersi sul versante orientale lambito dall'Oceano Atlantico, un movimento concitato sul ciglio erboso della carreggiata attira l'attenzione. Un luccichio metallico si dimena, si contorce tutto impegnato ad affondare il muso per stanare insetti e formiche dal terreno. Un armadillo, lì, in pieno giorno, in pieno traffico, totalmente incurante del rumore e della confusione si gode beatamente il suo pasto. Cammina velocemente, forte della splendida corazza che lo protegge, per poi infilarsi di nuovo nelle buche con metà della testa, da cui rimangono visibili le bellissime orecchie e gli occhietti neri. Pensare che in Florida sono talmente comuni da essere considerati come i cani domestici. Eppure non è così facile vederli, sono creature sotterranee, andrebbero cercate nel buio delle caverne che scavano. Ma quando è freddo, nella stagione invernale, escono allo scoperto e smentiscono ogni frustrante previsione di poterli avvistare solo di notte, cioè, nella maggior parte dei casi, mai! Sull'altro lato della strada tre impettite gru Sandhill (grus canadensis) dalla testa rossa passeggiano dinoccolate e indifferenti all'agitazione concitata che le circonda. Non capiscono il senso di tanto inutile e inelegante affanno degli umani, che guardano sprezzanti dall'alto del loro nobile rango.
Ed infine si giunge in un luogo inaspettato per la sua selvaggia bellezza. Incastonato tra l'avveniristica base spaziale del Kennedy Space Center e le spiagge di Cocoa Beach destinate a muscolosi surfisti e masse di turisti in crociera, il Merritt Island National Wildlife Refuge è una riserva strabiliante della Florida. Già percorrere il ponte sopraelevato che la collega alla terraferma riempie lo sguardo di meraviglia. Una distesa di lagune e paludi salmastre intervallate da isolotti di mangrovie, bassa vegetazione e dune costiere, dove stormi di uccelli acquatici planano e stazionano durante il lungo percorso delle migrazioni. Le anatre codone comune (pintail) scivolano sullo specchio d'acqua in gruppi gregari con altri esemplari, gli ibis bianchi e le grandi garzette risaltano con il loro candore. Le spatole rosate aggiungono pennellate di calde tonalità a questa variegata scala cromatica. Le cicogne americane (wood stork) nidificano sui cespugli di mangrovie e gli aironi azzurri, neri e cinerini planano sulla superficie immota degli stagni. Riparati dal calore, gli alligatori americani si nascondono in mezzo alla fitta vegetazione, immobili e terrifici. Bisogna armarsi di cannocchiale e di una vista acuta e vigile per scoprirli. Siamo nel regno della lince rossa, l'elusivo bobcat, e della lontra che difficilmente palesa la sua presenza. Un piccolo Pantanal questa Merritt Island, una strabiliante area selvatica nel cuore di una delle più commercializzate aree del paese. Sulla riva del mare che costeggia la strada, un preistorico granchio dall'aspetto corazzato si fa trascinare dalla risacca. E' il limulo, l'artropode unico nel suo genere e di antichissima genia, uno degli ultimi fossili viventi.
Sulla via del ritorno in direzione di Orlando, a margine di enormi corsie dove sfrecciano le auto a tutta velocità, tenerissimi cervi dalla coda bianca (white tailed dear) pascolano di sera vicino al guard rail. Si sono spinti fin nella più artificiale civiltà, inconsapevoli del pericolo cui vanno incontro. Ma, tant'è, qui la natura ha prevalso e ha reso "birding trail" anche una caotica autostrada americana che corre frenetica nelle luci della notte.

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