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Materiali dall'Africa - Sudan

Marzo 2008
Sudan - Crociera subacquea

Qualunque subacqueo che si rispetti, considererebbe prestigioso segnare sul proprio logbook le immersioni in Sudan. Un mito nell'immaginario di coloro che vivono la passione di immergersi nei fondali marini. Il Mar Rosso Sudanese rimanda all'abbondanza di grandi pesci pelagici, ad una visibilità e limpidezza delle acque fuori del comune, alla straordinaria esperienza del pioniere dei mari, Jean Jacques Cousteau, che qui nel 1964 tentò il primo esperimento di vita sommersa. Ancora oggi il Sudan é un paese difficile da visitare e in gran parte chiuso al turismo. L'unico modo per raggiungere i siti d'immersione é la crociera di una o due settimane. La barca salpa da Port Sudan e naviga verso Nord.
La prima tappa é Sanganeb, un atollo corallino dal mare turchese. Saliti i 270 gradini del faro, lo spettacolo che si ammira dall'alto lascia senza fiato. La trasparenza dell'acqua, che lambisce la barriera corallina affiorante, si confonde con il cielo dando la sensazione stupefatta dell'immensità. L'immersione a Punta Sud é una giostra. In assetto sul pianoro a 25 metri di profondità, si assiste all'entrata in scena degli squali grigi che girano in tondo, vicinissimi, scompaiono nel blu e tornano ad apparire, puntuali e sorprendenti. I coralli ad ombrello sono colonizzati dai pesci arlecchino e miriadi di pesciolini verdi, un incantamento cromatico per gli amanti della macrofotografia. La traversata prosegue, col vento contrario, verso Sha'ab Rumi, una piattaforma continentale tra la terra e la laguna profonda 200 metri. E' il regno degli squali martello. A Punta Sud le migliori immersioni sono al mattino presto e al crepuscolo. Gruppi di dieci - quindici esemplari della specie Sphyrna lewini nuotano in circolo nel blu. Durante i mesi più freddi (gennaio/marzo), quando la temperatura dell'acqua non supera i 24°, gli squali martello risalgono dagli abissi e possono essere visti a circa 40 metri di profondità. Negli altri periodi dell'anno é più difficile avvistarli se non spingendosi ancora più giù, a 50 - 60 metri! A Sha'ab Rumi può accadere di tutto. Pesci pappagallo dal bernoccolo lottano per il predominio territoriale, spirali di barracuda dalla coda gialla avvolgono i subacquei, squali grigi sfilano nella trasparenza del drop off l'uno dietro l'altro, in un incedere che incute timore reverenziale. Quando l'affollamento si é ormai diradato e le bolle d'aria non disturbano più, una sentinella di squalo martello si inerpica coraggiosamente a periziare il pianoro sabbioso. E' una sortita fugace. Al minimo sentore di estranee presenze, si gira e riguadagna velocemente il blu, come se avesse la consapevolezza del triste destino che da anni perseguita la sua specie, decimata per ignobili motivi commerciali ormai anche qui in Sudan, un tempo la mecca degli squali oceanici. Il divieto della pratica dello shark feeding ha ulteriormente ridimensionato le possibilità di ammirare queste creature dei mari, ma di certo senza rimpianto. Non c'é gioia più grande che incontrare gli squali nel loro habitat naturale senza modificarne artificialmente le abitudini alimentari.
L'immersione al Precontinente II, il laboratorio sommerso di Cousteau, regala un'emozione di appartenenza. Pinneggiare nella campana ancora intatta, adibita a capanno degli attrezzi, ammirare i resti delle gabbie antisqualo ora colonizzate da razze a macchie blu, é come essere nella storia, la storia della subacquea.
L'ultima immersione é al relitto dell'Umbria, a Wingate Reef, di fronte a Port Sudan. Una nave italiana autoaffondatasi nel 1940 durante la Seconda Guerra Mondiale per sottrarne il carico agli inglesi. Giace a 35 metri di profondità, con le stive ancora intatte, in una delle quali sono perfettamente conservate tre FIAT 1100.
Vita da barca. Dal ponte superiore lo sguardo si perde verso la linea dell'orizzonte, con tutte le sue gradazioni di blu - indaco. Le onde improvvisamente si animano, cavalcate da una famiglia di delfini festanti. Una nuotata per inseguirli, fotografarli, avvicinarli. Fanno capolino, scompaiono, riappaiono, in un gioco alternato di beffa e sorpresa. Sfuggenti, riscattano tutti gli abitanti degli oceani, offrendosi agli sguardi di stupore degli umani ma ribadendo che il mondo marino é la loro dimora e gli uomini sono solo ospiti privilegiati ai quali è concesso l'onore di entrare.
A condizione del rispetto assoluto degli indiscussi padroni di casa.


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