Materiali da La Graciosa - Isole Canarie


::Novembre 2022::


Isole Canarie
 - Spagna

La Graciosa

Effetto Mariposa


Come il battito di ali di una farfalla in Brasile può generare un tornado in Texas, così il movimento delle pinne di una razza nel mare può provocare una scossa tellurica sulla terra. Un terremoto emotivo. È l'effetto Mariposa, della Raya Mariposa.
Repetita iuvant. Non si parla qui di coazione a ripetere, bensì di ritorno. Il ritorno su un'isola meravigliosa, un po' magica, che crea incantesimi. È la mancanza che mi fa tornare nello stesso posto dopo tre mesi dall'ultima volta, è la ricerca di qualcosa che ancora non ho visto, è il gusto della conquista, la soddisfazione di un desiderio non appagato. Non ancora. È per questo che ritorno. Calcolo il tempo, le probabilità. Si sa, sott'acqua, in natura, nel mondo animale la stagionalità è fondamentale. Le rotte migratorie, le condizioni meteo marine, la temperatura degli oceani, tutto contribuisce al raggiungimento dell'obiettivo: vederla.
A novembre l'oceano atlantico è sempre freddo, il vento soffia prepotente e raggela. Ma è il calore dell'accoglienza de La Graciosa che scalda le membra e infiamma il cuore. Due immersioni al giorno, alla ricerca. É la stagione giusta, quella che le statistiche segnalano come il momento più propizio per gli avvistamenti, quelli rari, quelli speciali. Quelli mai visti. I primi due giorni la fauna endemica canaria si mostra in tutta la sua bellezza e biodiversità. Angelotes (squali angelo), meros (cernie brune), langostas canarias (cicale di mare), roncadores (ombrine), herreras (marmore) in quantità. Tutto molto bello, ma tutto già visto.
Il terzo giorno qualcosa cambia. La mattina il mare è agitato, onde alte s'infrangono contro la murata del gommone. Ci si prepara velocemente. Back roll entry e giù, direttamente. Non vedo nulla. L'acqua allaga la maschera. Tento di riposizionare il cinghiolo dietro la testa, invano. Sento che qualcuno è arrivato in mio soccorso, mi aiuta. Svuoto la maschera, riapro gli occhi e scorgo l'altra guida subacquea che sale di corsa dal fondo verso di me. Si toglie il boccaglio, muove le labbra e pronuncia questa parola afona: "Mantelina!". Non sto più nella pelle. Mi immergo come un siluro, con la paura pazzesca di perdere l'occasione tanto sognata, agognata, l'occasione della mia vita. Mentre mi avvicino, vedo i miei compagni di diving. Sono in cerchio e guardano ipnotizzati una montagna di sabbia. La sagoma di una sfera romboidale, grande come un disco volante, giace sulla rena bianca. Si mimetizza con i pulviscoli dorati che si confondono con il dorso marezzato. Si distingue solo l’impronta, imponente, di tre metri di apertura alare. Il silenzio degli abissi marini è la eco del nostro mutismo, assoluto, sacro, quasi religioso. Sembra immobile, indifferente, sembra non averci visto. Nessuno muove un muscolo, una pinna, anche l'aria fa fatica a uscire dagli erogatori, respiriamo a mala pena, per paura di disturbare. Ma all'improvviso piega le sue grandi ali, scuote la sabbia, si solleva dal fondale arenoso in un mulinello di polvere che acceca e prende il largo. La Mantelina, Raya Mariposa, Gymnura Altavela, la razza farfalla, la più bella creatura del creato, apre le danze. E via, all'inseguimento. La Mantelina plana, con il suo corpo discoidale perfettamente allineato al terreno. Sembra un velivolo da ricognizione, una navicella spaziale venuta da Marte. Poi accelera e rallenta, vuole ammaliare, stregare, magnetizzare gli astanti. Molti si fermano, rinunciano. Io la seguo, la inseguo, la cerco, nuoto con lei. Mi asseconda, mi aspetta. Poi imprime un'improvvisa accelerata e vola nel blu. Mi volto. La guida, paziente, è lì in attesa. Mi guarda e mi riconduce alla ragione. Gironzolo frastornata, confusa. Ma non è finita. Intorno a me una tembladera (torpedine maculata) veleggia elettrizzata sugli spunzoni di roccia, un ratón aquila (aquila di mare) mi passa sulla testa con il suo ventre bianco come la luna e un chucho amarillo (dasyatis pastinaca) si adagia sulla rena ad osservarmi. La giornata dei raiformi. Ma soprattutto, una delle immersioni più belle della mia vita. Effetto Mariposa.

Paola Ottaviano

Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons. | info@ | Disclamer | Policy privacy |